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Si parla di memoria nel romanzo d’esordio di Alfredo Ceraso(*), una memoria che insegna a raccontare e a vivere la nostra storia di uomini e di popolo.
Primo, il protagonista, uomo sulla quarantina, si trova a dover affrontare un momento cruciale della sua esistenza, dove ogni cosa importante della sua vita sembra essere messa in discussione dalla necessità di colmare le insonnie notturne passate, tra i ricordi e le paure di un mistero che lo circonda fin dalle sue origini. Deve cercare se stesso e nel farlo dovrà scontrarsi con la storia civile degli Italiani, partendo dalla Resistenza e passando per le bombe in piazza. Riscoprirà se stesso rivivendo, in poche ore, la vita di suo nonno materno, suo tutore, antifascista e comunista e scoprendo altresì il segreto del suo "capo", l'Architetto che vive, ancora, con vanto il suo essere stato uomo della RSI. E riuscirà a farlo in poche ore, scoprendo che a volte bastano anche solo pochi minuti, dodici per l'appunto, per scampare a una bomba e rimettere in gioco il proprio destino. In una manciata di ore, e forse solo in pochi minuti, si ritrova nel marasma delle sue ossessioni e delle sue paure, scoprendo, però, che il filo conduttore che lo porta alla verità è la memoria.
Con una scrittura dolente e appassionata, l'Autore vuole non solo raccontare il dramma interiore di un uomo, ma vuole sottolineare come, a volte, la storia personale di ognuno sia necessariamente intersecata con la storia civile di un'Italia ferita, che ancora confligge con il suo passato. Non possiamo dimenticare, quale popolo rinato dalla Resistenza e sconfitto dalle “bombe nelle piazze”, di confrontarci con la vicenda storica del nostro Paese e prescindere dalla eredità che ci ha lasciato.
La strage di Piazza della Loggia, avvenuta il 28 maggio 1974 ed alla quale Primo è sopravvissuto, è il punto di partenza del romanzo, ma è anche "il punto di snodo di un'esistenza italiana che raccontandosi, racconta la vita di una nazione e di un popolo".
Cristina Massentini
(*) ALFREDO CERASO .
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ATì EDITORE - BRESCIA - APRILE 2010
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