Questo volume raccoglie gli atti di un seminario di approfondimento che si è svolto a Brescia il 20 ed il 21 gennaio 2009. Per capire i motivi fondanti di una simile proposta, basta riproporre stralci del comunicato stampa che presentava l’iniziativa:
Perché parlare ancora della Shoah?
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Perché c’è una legge dello Stato che istituisce il 27 Gennaio come Giorno della memoria
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Perché c’è una tendenza alla negazione ed alla revisione
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Perché, nella migliore della ipotesi, c’è una tendenza alla equiparazione e non alla comparazione (Lager = Gulag)
Perché Brescia?
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Perché Brescia ha versato al nazifascismo il suo contributo di sangue, nobile e meno nobile, illustre o meno illustre e, perché – compatibilmente con le ragioni anagrafiche – conserva ancora associazioni di deportati ed internati
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Perché Brescia – anche in tempi più recenti – ha pagato, con la strage del 28 Maggio 1974, un ulteriore costo di sangue al fascismo e all’eversione di destra. Un eccidio ancora impunito. Un ennesimo processo, ancora in corso in questi giorni, sta cercando di acclarare la verità giudiziaria, poiché quella storico-politica è già scritta
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Perché Brescia – in una sorta di filo rosso -, almeno fino a quest’anno, ha saputo legare diverse date da ricordare in un ideale percorso che coniugasse istanze civili, memoria e valore dell’antifascismo
Perché l’iniziativa del 20 e 21 Gennaio 2009?
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Perché – capitalizzando le iniziative degli anni precedenti – quest’anno si è cercato di privilegiare la dimensione pedagogica di due personaggi che, magari meno conosciuti, si prestano ad essere letti in quest’ottica
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Perché è una buona occasione per: presentare tre novità editoriali che, in qualche modo, ineriscono la tematica: Ascoltare la luce di Dario Arkel che – dopo il debutto del romanzo Fedele alla terra del dicembre 2008 – ha ottenuto dall’Editore ATì, e proprio per questa occasione bresciana, la raccolta, in un unico volume, di tutti i suoi scritti sul Dottor Korczak, il medico del Ghetto di Varsavia e la sua straordinaria esperienza con duecento orfani; L’educazione e il male di Raffaele Mantegazza che dedica al male assoluto, che ha il volto di Eichmann, l’intero ottavo capitolo ed, infine, Pedagogia della memoria del concittadino Alfredo Ceraso che, memore della sua esperienza di socio fondatore della Consulta della Pace del nostro Comune, oltre a dare grande spazio alla riflessione sulle tematiche della Shoah, predispone un utile strumento per una formazione permanente in realtà decentrate rivedere un grande film di Wajda, Doctor Korczak, del 1990 e ormai fuori distribuzione, che documenta il contributo umano e pedagogico del grande medico ebreo-polacco.
IVAN GIUGNO
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